Siamo a Roma nel quartiere Ostiense. Qui tra le opere di street art e i reperti di archeologia industriale, ormai diventati simbolo di questo quartiere, c’è un bistrot diverso dagli altri. Si chiama Romeow Cat Bistrot un posto dove mangiare a Roma che sono sicura vi sorprenderà.
Romeow Cat Bistrot: gatti, design e tanto amore
Lo dice il nome stesso: questo è il bistrot dei gatti e a renderlo tale non è solo la passione per i piccoli felini di chi ci lavora, ma 6 gatti in carne e ossa che qui ci vivono. Proprio così Romeow Cat Bistrot è la dimora di 6 micetti che sono i veri e propri padroni di casa.
Il bistrò dei gatti di Roma si ispira ai famosi Neko Cafè giapponesi, con la differenza che qui non verrete solo per stare in compagnia dei mici, ma soprattutto per la qualità del cibo. E infatti rimarrete particolarmente stupiti dall’originalità e dalla ricercatezza dell’offerta culinaria, ma non solo: anche dalla cura e dall’amore che traspare in ogni singolo dettaglio di questo luogo.
Entrando qui, le parole che mi vengono in mente sono “amore e passione per il proprio lavoro”. Mi piacciono i posti dove nulla è lasciato al caso, dove ovunque posi lo sguardo vedi che ogni cosa è al posto giusto.
Il design è stato curato da Valentina de Matteis, la proprietaria, in collaborazione con Tommaso Guerra e si ispira ai locali nordici, che ricreano un’atmosfera accogliente, quasi casalinga, ma allo stesso tempo sobria e ordinata. Le grandi vetrate fanno entrare la luce, che illumina la sala (ingrandita di recente) dove ci sono tavoli in legno, lampade di design, un vecchio pianoforte bianco e oggetti vintage sparsi qua e la. Le pareti ospitano quadri e piccole opere che di tanto in tanto cambiano.
Tutto, dall’arredamento, ai gatti che dormono pacifici sulle sedie, è un invito a sedersi e a rilassarsi.
La cucina: mangiare a Roma in modo diverso dal solito
L’amore per la natura e per gli animali e la ricerca di uno stile di vita sano, si rispecchiano nell’offerta culinaria proposta dagli chef di Romeow.
Una cucina vegana e in parte crudista, gustosa e varia, che si ispira a paesi lontani, ma che rimane ancorata al territorio, con la proposta di piatti stagionali. Gli chef sono Simone Salvo per la cucina vegana e Daniele Semproni per quella crudista.
Se volete passare di qui per una pausa rilassante senza per forza dover fare un pasto completo, potete venire a colazione o meglio ancora a merenda. Vi consiglio una fetta di torta accompagnata da uno smoothie o da un estratto di frutta.
Se è la prima volta che ci venite, sarà d’obbligo assaggiare la White Cake, regina indiscussa delle torte di Romeow Cat Bistrot. La bontà dei dolci (anche questi vegani) si deve alla pasticcera Barbara Giovanetti.
I gatti: 6 piccoli felini in cerca di casa
Sono 6 tutti diversi tra loro e sono stati presi da Valentina, quando avevano 6 mesi in un gattile. Si sono adattati ben presto al nuovo ambiente e al via vai di persone. L’interno di Romeow Cat Bistrot è stato ideato pensando anche alle loro esigenze. Sulle pareti c’è un vero e proprio percorso aereo fatto di mensole e piccole nicchie accessibile solo a loro. Alcune valigie vintage e morbidi cuscini fanno loro da cuccia.
Si aggirano silenziosi ed indisturbati tra le gambe dei tavoli, rispettosi dei clienti e per nulla invadenti, ma quando trovano la persona giusta non esitano a farsi coccolare o a usare le gambe di qualche avventore come cuscino per schiacciare un pisolino.
Il bistrot è il loro regno, ma la cucina, per ovvi motivi igienici, è off limits!
Le regole della casa: cosa fare e cosa non fare
Quando entrate da Romeow Cat Bistrot la parola d’ordine è: rispetto per i gatti. Ricordatevi che loro sono i padroni di casa e voi gli ospiti. Le coccole sono ben accette, ma solo quando ne hanno voglia. Se dormono lasciateli in pace e se volete fotografarli non usate il flash. L’entrata del bistrot, con una doppia porta, è studiata per tenere i gatti al sicuro. Quando entrate assicuratevi che la porta alle vostre spalle sia ben chiusa, prima di aprire la seconda.
I bambini sono ben accetti da Romeow, ma (consiglio di mamma) prima di entrare spiegategli che i gattini non sono dei pupazzetti da strapazzare, ma degli animali vivi da rispettare. Fategli vedere come accarezzarli con delicatezza e spiegategli che sono animali che amano la tranquillità.
Per chi vuole saperne di più: la storia dei Neko Cafè
Agli inizi degli anni 2000, i Neko Cafè diventano molto popolari in Giappone. La parola neko in giapponese significa per l’appunto gatto anche se, bisogna dire, che il primo caffè dei gatti del mondo viene aperto a Taiwan nel 1998.
I Neko Cafè giapponesi sono dei veri e propri templi dei gatti, al loro interno tutto è pensato per ospitarli e rendere la loro vita migliore possibile. Chi ci va è perchè desidera passare del tempo in loro compagnia e beneficiare dei risvolti positivi e rilassanti della loro presenza.
Probabilmente in Giappone i Cat Cafè hanno avuto così successo, perché nella maggior parte dei condomini e dei complessi abitativi, vige il divieto di avere animali domestici. Motivo per cui chi non può possedere un gatto, passa parte del suo tempo libero a coccolare i gatti dei Neko Cafè.
Romeow Cat Bistrot….Ci sono stata un paio di anni fa a cena. Lo hai descritto esattamente come io l’ho visto e vissuto. Una meraviglia per gli occhi, una coccola per il palato e una dolcezza per l’anima….
Grazie di avermelo ricordato
Ornella
Mi fa piacere saperlo, per me è un posto davvero speciale. Peccato non sia tanto vicino a casa, altrimenti ci andrei molto spesso!
Appena passo da Roma, mi catapulto da Romeow! Adoro questi localini, ho già visitato i cat cafè di Bratislava, Budapest, Cracovia e Milano, non posso proprio lasciarmi sfuggire anche quello romano. Mi piace molto la tranquillità di questi cafè, e anche il loro essere ottimi rifugi per i gatti!
Sono dei posti speciali, e poi in questo di Roma la cucina è eccezionale! Tempo fa ho visto anch’io quello di Milano
Essendo di Roma e amando i gatti, conosco bene il Romeow Cat Bistrot e concordo con te in tutto: è veramente un luogo accogliente e piacevole!
Si mi spiace non andarci tanto spesso, perchè per me è un po’ fuori mano, ma è un posto tanto bello!