Passeggiando per le vie di Trieste si rimane spesso stupiti dal numero di bar che ci si trova davanti. Dovete sapere che i triestini amano andare al bar: ogni occasione è buona per darsi appuntamento al proprio bar preferito per un veloce caffè al banco o per una lunga chiacchierata seduti al tavolo, mangiando una fetta di torta. Ma non tutti i bar sono uguali e Trieste non sarebbe Trieste senza i suoi caffè storici, luoghi antichi pieni di fascino, punti di ritrovo di intellettuali e personalità importanti. Nei caffè di Trieste amavano incontrarsi Italo Svevo, James Joyce, Umberto Saba. Erano punti di incontro, luoghi dove si discuteva di politica e letteratura.
Oggi vi porto a fare un tour dei caffè storici di Trieste, luoghi che amo frequentare e che mi mancano particolarmente quando sono lontana dalla mia città natale.
Come ordinare un caffè a Trieste
Prima di cominciare dovete sapere che Trieste è una città fortemente legata al caffè, tanto che esiste un lessico del tutto unico per ordinare questa bevanda. Ecco una breve guida per ordinare un caffè a Trieste:
espresso: un nero
espresso decaffeinato: un deca
caffè macchiato: un capo
caffè macchiato in bicchiere di vetro: un capo in b
caffè con una goccia di schiuma: un goccia
cappuccino: un caffelatte
Ora che sapete tutto possiamo iniziare la nostra passeggiata alla scoperta dei caffè storici di Trieste.
Caffè degli Specchi
Siamo in Piazza Unità d’Italia, la piazza principale di Trieste. Questo è il luogo che tutti i triestini portano nel cuore: le passeggiate sulle rive, i bambini che giocano nella piazza, il mare e il caffè bevuto seduti ai tavolini del Caffè degli Specchi.
Aperto nel 1839 fu luogo d’incontro di intellettuali e commercianti ed è considerato da sempre il salotto di Trieste. Nell’Ottocento fu il ritrovo principale degli irredentisti e nel secondo dopoguerra divenne il quartier generale della marina britannica. Il nome Caffè degli Specchi è stato dato dal fondatore che decorò le pareti del locale con molti specchi su cui erano incisi avvenimenti storici importanti dell’800. In questo modo l’ambiente appariva particolarmente luminoso e permetteva di risparmiare sulle lampade ad olio.
Oggi il locale è sempre frequentatissimo e con la bella stagione i tavolini esterni che affacciano direttamente sulla piazza si popolano di persone. Vi consiglio di venirci in un una bella giornata, magari al tramonto e di sedervi all’aperto a sorseggiare qualcosa di buono.
Urbanis
Affacciato su Piazza della Borsa, a pochi passi da Piazza Unità, c’è il Caffè Urbanis. Gli interni sono stati rinnovati, ma rimangono ancora i mosaici originali che portano la data di fondazione e varie simbologie legate al mare e alla città. Anche sul soffitto si vedono i resti degli affreschi originali.
Apre nel 1832 come pasticceria, oggi è soprattutto luogo di ritrovo per ottimi aperitivi. Per me qui ci sono i toast più buoni della città fatti con fette di pane bianco o alle olive, prosciutto arrosto e formaggio danese.
Caffè Tommaseo
La passeggiata continua verso il Caffè Tommaseo, la più antica caffetteria di Trieste aperta nel 1830. L’interno è bellissimo con i suoi specchi antichi, il parquet scuro e gli stucchi che decorano le pareti. L’atmosfera è quella che si respira nelle caffetterie viennesi, elegante e tranquilla, il luogo ideale dove sedersi a bere un caffè e a leggere il giornale senza fretta. Dal 1954 è tutelato come monumento storico ed artistico e acquista l’onoreficenza di “Locale Storico d’Italia“.
Qui mi piace venire per fare merenda con una fetta di Sacher e un cappuccino viennese, ma oltre che per il caffè e le torte, il Caffè Tommaseo è famoso anche per la sua scelta di vini di alto livello.
Una curiosità: fu il primo bar a vendere il gelato a Trieste.
Caffè Torinese
Proseguiamo il tour verso Corso Italia e arriviamo al Caffè Torinese un piccolo locale che si trova all’angolo con Via Roma.
Aperto nel 1919, al suo interno conserva ancora gli arredi originali dell’epoca: un sontuoso lampadario in cristallo, il bancone in stile liberty e il mobilio in legno opera dell’ebanista Giuliano Debelli.
Entrare qui è come fare un salto nel tempo agli inizi del secolo scorso. Vale la pena fermarsi per un caffè da prendere al banco.
Caffè Stella Polare
Proseguiamo verso il Borgo Teresiano fino ad arrivare al Caffè Stella Polare. Fondato nel 1865, affaccia sulla Piazza di Sant’Antonio a pochi passi dal Canal Grande, dove la facciata della chiesa di Sant’Antonio si specchia nelle acque del canale e nei tardi pomeriggi si ammirano splendidi tramonti.
Un tempo era decorato da ricchi stucchi e aveva anche sale da biliardo e per la lettura. Nel secondo dopoguerra divenne una sala da ballo che vide sbocciare molti amori tra le ragazze triestine e i soldati americani.
Oggi ci si può fermare a mangiare qualche pasticcino e a bere un buon tè.
La Bomboniera
Dalla parte opposta di Piazza Sant’Antonio, all’inizio di Via XXX Ottobre, c’è La Bomboniera, una piccola pasticceria aperta nel 1836 dalla famiglia Eppinger. Troverete all’interno del piccolo locale in stile liberty, gli arredi originali del tempo. Dietro alle vetrine si possono ammirare tutte le torte della tradizione austro-ungarica oltre che i più buoni dolci triestini. Qui si viene ad assaggiare la Pischinger, la Sacher, la Linzer, la Dobos, la Rigojansci e a comprare pinze, putizze e presnitz.
Durante il periodo pasquale vengono confezionati uova di cioccolato fatte a mano con decorazioni personalizzate.
Da pochissimo la strada davanti all’entrata è diventata pedonale, così ora ci si può sedere all’aperto a gustare un pasticcino o una fetta di torta.
Una curiosità: la Bomboniera è una delle poche pasticcerie in Italia (forse l’unica) a far uso di un forno a legna originale dell’epoca per cucinare i suoi dolci.
Caffè San Marco
Il nostro tour finisce al Caffè San Marco, sicuramente quello che più di tutti merita una visita. Siamo al numero 18 di Via Battisti e nel 1914 apre il Caffè San Marco al piano terra di un palazzo di proprietà delle Generali. Il locale verrà presto chiuso perchè al suo interno era stato istituito un laboratorio per la fabbricazione di passaporti falsi per permettere a patriotti antiaustriaci di fuggire in Italia. Il caffè venne distrutto e rimase in stato di abbandono fino al secondo dopoguerra quando venne restaurato e finalmente riaprì.
Gli arredi e le decorazioni sono ispirati allo stile della Secessione Viennese: il mobilio in mogano scuro, i tavolini in marmo con la base di ghisa, le specchiere e le ampie vetrate. Vale la pena di soffermarsi a dare un’occhiata alle decorazioni originali che abbelliscono il locale.
Da qualche anno a questa parte è stata aperta una libreria che ha dato nuova vita al locale che nel 2012 ha rischiato di chiudere e grazie alla nuova gestione, oggi il Caffè San Marco brulica di vita a tutte le ore del giorno.
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