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Cosa vedere in Sardegna: l’itinerario completo del nostro viaggio

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famiglia in viaggio in Sardegna con un van d'epoca

Dopo aver fatto un viaggio itinerante di un mese a bordo del nostro van d’epoca, sono abbastanza preparata per darvi un po’ di consigli su cosa vedere in Sardegna.
Ma partiamo dall’inizio: cosa ci ha spinti a passare un mese in Sardegna? Qualche tempo fa abbiamo acquistato un van d’epoca e abbiamo deciso di inaugurarlo con un lungo viaggio on the road. La Sardegna ci è sembrata la meta ideale per la nostra impresa. Abbiamo scelto un luogo dove trovare posti di una bellezza incredibile, dove andare al mare in alcune delle spiagge più spettacolari d’Italia e dove poter fare delle esperienze sul territorio anche alla portata dei bambini. Il tutto senza allontanarci troppo da casa, questione che per noi era fondamentale avendo un mezzo d’epoca da testate per la prima volta.

Il viaggio è stato spettacolare! I miei compagni di viaggio sono stati mio marito Cosimo e i nostri due figli Bernardo (6 anni) e Carolina (2 anni). In quasi un mese di viaggio on the road abbiamo fatto un’immersione totale del territorio sardo, cercando di vedere quanto più possibile nel tempo che avevamo a disposizione.


INDICE

Come abbiamo organizzato il viaggio

L’itinerario completo del viaggio

Cosa vedere in Sardegna tappa per tappa

Consigli utili

Mappa con tutti gli indirizzi


Come abbiamo organizzato il viaggio

La data di partenza era stata fissata al 28 maggio con l’idea di stare via più o meno un mese. Abbiamo deciso di fruttare il mese di giugno per questo viaggio in Sardegna, per approfittare della bassa stagione. La Sardegna a giugno è meravigliosa, non fa ancora troppo caldo, la vegetazione è rigogliosa, ma soprattutto ci sono ancora pochi turisti e prezzi sono più accessibili.

Dato che nei viaggi on the road ci possono essere spesso degli imprevisti, abbiamo deciso di lasciare aperto il nostro ritorno e di non acquistare il biglietto immediatamente (che di fatto abbiamo poi acquistato il giorno prima di ripartire ovvero il 23 giugno).

Il van

Il nostro viaggio in Sardegna è stata la scusa per provare per la prima volta la vita in van. Abbiamo acquistato il nostro van qualche mese fa e, dato il periodo di chiusure e restrizioni, non abbiamo mai avuto occasione di fare un vero viaggio assieme a lui. Dopo questa esperienza, posso dirvi che la Sardegna è la regione ideale per un viaggio con il van o con un camper.
In Sardegna non esistono autostrade, ma ci sono strade panoramiche mozzafiato immerse nella natura che ben si sposano con l’idea di viaggio lento che avevamo in mente.

Abbiamo deciso di usarlo anche per dormire, quando possibile, trovando appoggio nei campeggi. Il nostro Chevy van non è camperizzato, al suo interno c’è un letto matrimoniale e basta, dunque abbiamo pensato di utilizzarlo per dormire solo alcune volte dato che manca di qualsiasi servizio. Di fatto ci abbiamo fatto dentro 9 notti. Io e mio marito Cosimo abbiamo utilizzato il letto matrimoniale per noi, mentre per i bambini abbiamo preso due materassini per dormire sul pavimento.

van d'epoca con panorama

Le notti sono state quasi sempre piacevoli, fintanto che, a metà giugno, il caldo e le zanzare non hanno cominciato a farsi sentire. A quel punto abbiamo capito che in futuro dovremo applicare delle zanzariere alle finestre per poter dormire un po’ più freschi senza essere mangiati vivi dagli insetti.

Per la vita in campeggio ci siamo attrezzati con un tavolino pieghevole con due panche che si è rivelato molto comodo e delle stoviglie di plastica per consumare i pasti. Non abbiamo acquistato un fornello perchè, per semplificare il tutto, ci siamo imposti di fare pasti a base di cibi crudi (insalata, pomodori, formaggio, pane sardo, fagioli, tonno, tanta frutta).

Il viaggio in traghetto

Dato che l’idea che stava alla base del viaggio era quella di usare il nostro van per esplorare la Sardegna, l’unica via possibile per raggiungerla è stato il traghetto. Per il viaggio d’andata abbiamo acquistato un viaggio notturno su un traghetto Tirrenia, prenotando una cabina a 4 posti per passare la notte in tranquillità con i bambini e arrivare riposati. La partenza era prevista alle ore 23, ma alla fine abbiamo lasciato il porto che ormai era mezzanotte e siamo arrivati ad Olbia verso le 7,30.

Per il ritorno abbiamo scelto un viaggio diurno su un traghetto Moby che in linea generale è leggermente meglio rispetto ai traghetti Tirrenia (nonostante la compagnia sia la stessa). Anche in questo caso abbiamo deciso di avere una cabina, nonostante non dovessimo passare la notte sul traghetto, ma si è rivelata una scelta ottimale con i bambini, che, dopo aver ammirato il mare e fatto un giro esplorativo della nave, si sono addormentati nel letto per un paio d’ore.

Campeggi, hotel, appartamenti

Come dicevo la scelta di fare una vacanza “mista” tra notti in van alternate a notti in albergo/appartamento, ci è sembrata la scelta migliore dato che il nostro van non è camperizzato.

Il fatto di avere 2 bambini e il desiderio di non mangiare tutti i giorni al ristorante ci ha fatto propendere soprattutto per gli appartamenti. Avere a disposizione una cucina, un po’ di spazio in più e magari anche una lavatrice, fa davvero la differenza per una famiglia.

bambino disteso su un asciugamano davanti a camper che legge libro

Per la ricerca degli alloggi ci siamo affidati a piattaforme come Airbnb e Booking prenotando sempre all’ultimo minuto. In un viaggio on the road bisogna mantenere una certa elasticità, soprattutto se fatto con un van d’epoca e dei bambini piccoli. Gli imprevisti e i ritardi sulla tabella di marcia sono sempre in agguato, quindi abbiamo preferito prenotare gli alloggi sempre il giorno prima o addirittura il giorno stesso.

Ovviamente essendo giugno un periodo di bassa stagione con poco affluenza turistica, questa è stata una scelta fattibile che magari a luglio e ad agosto sarebbe più difficile.

Cosa abbiamo messo in valigia

La parola d’ordine è stata: portare meno cose possibili. E’ vero che il van è grande e c’è tanto spazio per i bagagli, ma è anche vero che abbiamo cercato di mantenerlo il più vivibile possibile. D’altra parte per stare via un mese senza una lavatrice sempre a disposizione, un po’ di cose ce le dovevamo portare, specialmente per i bambini.

Siamo riusciti a far stare tutto in 2 valigie in cui abbiamo messo quasi esclusivamente abiti estivi. Ci siamo portati un paio di scarpe da ginnastica perchè avevamo in programma delle escursioni, una felpa e un kway ciascuno.

Ai bambini abbiamo fatto portare solo l’indispensabile oltre ai vestiti. Per limitare il numero di giochi, abbiamo dato ad ognuno di loro uno zainetto e tutto quello che desideravano portare doveva stare li dentro. In più abbiamo portato alcuni libri, dei quaderni da disegno e dei pennarelli.

In una borsa a parte abbiamo sistemato le cose per il mare ovvero asciugamani, costumi da bagno, ciabatte, solari e un paio di palette e un secchiello. Abbiamo scelto una borsa impermeabile e con chiusura ermetica perché già sapevamo che il rischio di riempire il van di sabbia era altissimo e volevamo evitarlo a tutti i costi.

Itinerario in Sardegna: tutte le tappe del nostro viaggio

La scelta dell’itinerario e di cosa vedere in Sardegna è stata piuttosto facile. L’idea di base era quella fare un giro completo della Sardegna in senso orario partendo da Olbia, seguendo per lo più la costa, ma con delle incursioni nell’entroterra. Non volevamo fare solo un viaggio fatto di spiagge e mare, ma anche vedere qualcosa di diverso e meno conosciuto della Sardegna.

Per fare il viaggio avevamo a disposizione 4 settimane esatte, ma a causa di alcuni impegni lavorativi imprevisti abbiamo sacrificato qualche giorno e soprattutto abbiamo dovuto rivedere il nostro itinerario originale apportando delle modifiche.

Le tappe del nostro viaggio sono state: Olbia, Isola Tavolara, Cala Gonone e Golfo di Orosei, Su Gologone, Orgosolo, San Teodoro, Santa Cristina, Cagliari, Porto Giunco, Isola di San Pietro, Sant’Antioco, Masua, Dune di Piscinas, Cabras, Tharros, Alghero, Stintino, Isola Asinara, Castelsardo, Vignola Mare, Santa Teresa Gallura e Capo Testa, La Maddalena e Caprera.

mappa con itinerario completo della sardegna

Rispetto alla nostra idea iniziale abbiamo dovuto sacrificare un paio di tappe anche a causa del fatto che Cosimo al sesto giorno di viaggio è dovuto ripartire per Roma per 2 giorni per un impegno improvviso. A quel punto da Orgosolo anziché proseguire per l’entroterra fino a raggiungere Cagliari, abbiamo ripreso la strada in direzione Olbia per poi riprendere il viaggio verso Cagliari due giorni dopo dalla via più breve.

Se sapete di avere un mese intero per esplorare la Sardegna, sono sicura che penserete che è un tempo sufficiente per vedere tutto quello che c’è da vedere, ma non è proprio così. Ce l’abbiamo messa tutta per esplorare più territorio possibile, ma nonostante ciò avremmo avuto bisogno ancora di un mese per fare proprio tutto tutto quello che avremmo voluto!

Cosa vedere in Sardegna

A questo punto non mi resta che raccontarvi tappa per tappa cosa vedere in Sardegna. Vi voglio raccontare dei luoghi imperdibili che abbiamo visitato, dei ristoranti e degli alberghi dove abbiamo mangiato e dei posti che per mancanza di tempo abbiamo dovuto saltare. Qui di seguito trovate il racconto dettagliato di tutto il viaggio.

GIORNO 1 – Isola Tavolara

Siamo sbarcati dal traghetto la mattina presto e ci siamo fermati in un bar ad Olbia poco lontano dal porto per fare colazione. Il programma della giornata prevedeva di andare dritti a Porto San Paolo dove avevamo prenotato un gommone per andare sull’Isola Tavolara. Vuoi per il ritardo del traghetto, vuoi per i primi imprevisti con il van che ci hanno fatto fare una prima sosta da un carroziere, fatto sta che abbiamo perso la prenotazione e abbiamo dovuto capire come arrivare sulla Tavolara.

Siamo arrivati fino a Cala Finanza dove c’è un porticciolo e qui abbiamo chiesto se era possibile noleggiare un gommone. Detto fatto! Il costo del gommone per la giornata è stato di 70€ (il più basso tra tutti i gommoni noleggiati in Sardegna durante il viaggio). Da qui l’Isola Tavolara dista circa 15 minuti e a sorpresa il gommone è stato entusiasmante per i bambini che si sono divertiti come dei pazzi.

Il mare attorno alla Tavolara ha un colore incredibile. Appena arrivati abbiamo attraccato il gommone al molo e siamo scesi sulla spiaggia per fare un bagno. Ci siamo poi fermati a pranzo al Ristorante Bar La Corona e dopo un altro breve bagno siamo ritornati indietro.

Appena ritornati al van siamo stati colto di sorpresa da un altro imprevisto: la cintura di sicurezza del sedile posteriore (quello di Bernardo) si è bloccata irrimediabilmente. Per essere il primo giorno di viaggio ci siamo un po’ preoccupati, ma ci siamo ingegnati per sistemare la cintura in maniera provvisoria in attesa di una seconda visita dal carrozziere.

A questo punto la nostra destinazione è stata il Sardinia Camping di Cala Gonone dove avevamo programmato di fermarci per le due notti successive.

GIORNO 2 – Golfo di Orosei

La prima notte passata a dormire nel van è andata sorprendentemente bene, se escludiamo i capricci di Carolina che probabilmente si sentiva un po’ spaesata. La mattina ci siamo alzati presto e siamo andati a piedi al porto di Cala Gonone dove il giorno prima avevamo affittato un altro gommone per esplorare il Golfo di Orosei. Qui troverete svariate agenzie che noleggiano i gommoni e più o meno sono tutte uguali. In questo caso abbiamo pagato il noleggio per l’intera giornata 100€.

La prima destinazione è stata Cala Goloritzè che si raggiunge in circa un’ora. Tra le cose da vedere in Sardegna questo è davvero un must poiché è considerato uno dei luoghi più belli di tutta l’isola. Purtroppo né qui né nella vicina Cala Mariolu si può attraccare con il gommone, le abbiamo quindi ammirate dal mare per poi andare verso Cala Luna, dove invece siamo scesi sulla spiaggia.

cosa vedere in sardegna: grotta con vista sul mare a Cala Luna

A Cala Luna lungo la costa ci sono delle grotte meravigliosa, dal cui interno di gode di una vista spettacolare sul mare.

GIORNO 3 – Barbagia/Su Gologone

Ci siamo lasciati la costa alle spalle per raggiungere il Su Gologone Experience Hotel, percorrendo una strada meravigliosa in mezzo alla campagna. Il Su Gologone è un luogo spettacolare che va ben oltre il concetto di hotel. Ci siamo presi quindi la giornata per esplorarlo e la sera, dopo un aperitivo nella spettacolare terrazza del Bar Tablao, abbiamo fatto una cena al Nido del Pane.

hotel caratteristico in Sardegna con arredamento colorato

Non una cena qualunque, poiché prima di sederci a tavola e poi per tutta la durata del pasto, abbiamo potuto osservare le signore sarde mentre cucinavano il pane tradizionale in tutte le sue forme e che poi ci è stato servito durante la cena.

GIORNO 4 – Sorgenti Su Gologone

La mattina l’abbiamo dedicata ad un’escursione alle Sorgenti Su Gologone, poco distanti dall’hotel. Un luogo incantato dove immergersi nella natura incontaminata. Lungo il breve sentiero si incontra una chiesetta molto suggestiva e proseguendo si arriva ad una terrazza panoramica sopra la bocca della sorgente.

Seguendo una scalinata siamo poi scesi per ammirare l’acqua limpida da vicino ed immergerci le mani dentro. Con i bambini abbiamo avvistato vari pesci e poi abbiamo percorso la via bassa per ritornare indietro dove siamo stati obbligati a fermarci al parco giochi sotto le pressanti richieste di Bernardo e Carolina.

due bambini di spalle ammirano l'acqua limpida di una sorgente

Il resto della giornata lo abbiamo trascorso all’hotel cercando di goderci il più possibile questo luogo incantato e indimenticabile.

GIORNO 5 – Orgosolo/Serra Orrios

Andando via dall’Hotel Su Gologone, ci siamo fermati sulla Strada provinciale 30 all’altezza del ponte che oltrepassa il Lago del Cedrino per ammirare il paesaggio suggestivo. Abbiamo proseguito sul nostro itinerario verso Ogosolo meglio conosciuto come il paese dei murales.

Sparsi per tutto il borgo ci sono circa 200 murales realizzati da comuni cittadini e da artisti locali. Il loro valore sociale e politico è molto forte e camminando per le vie di Orgosolo si apprendono tante storie e vicende di queste terre.

Orgosolo città dei murale. Muro con dipinti a carattere politico

Dopo pranzo siamo stati a visitare il sito archeologico di Serra Orrios uno dei complessi nuragici meglio conservati di tutta la Sardegna. Devo ammettere che per i bambini la visita non è stata particolarmente interessante, complice anche il caldo e l’ambiente poco accogliente.

A questo punto il nostro viaggio sarebbe dovuto procedere verso sud, ma come dicevo all’inizio, un impegno improvviso di lavoro ha portato Cosimo a ritornare a Roma per 2 giorni. A questo punto siamo ritornati verso nord e ci siamo fermati a dormire in un appartamento nel residence Abitare in Vacanza a La Caletta. Non abbiamo avuto modo di esplorare i dintorni, ma l’appartamento mi è sembrato accogliente e adatto alle esigenze di una famiglia, motivo per cui ci tengo a segnalarvelo.

GIORNO 6 – San Teodoro

Mentre Cosimo proseguiva il suo viaggio solitario verso Roma, io e i bambini ci siamo fermati per due notti con il van in un campeggio a San Teodoro.

La scelta della location è stata strategica: il Camping La Cinta ci è sembrato perfetto per passare due giorni di relax avendo tutto a portata di mano. Bernardo aveva già espresso il suo entusiasmo per la vita da campeggio e devo dire che pure io sono stata felice di ritornare a dormire nel van.

La particolarità di questo campeggio è che è posizionato sulla spiaggia, la Cinta per l’appunto, una delle più belle di questa zona. Inoltre al suo interno c’è un mini market, un parco giochi, un bar e a pochi metri un ristorante pizzeria. Decisamente tutto quello che ci serviva per stare 2 giorni fermi in attesa di riprendere il viaggio.

GIORNO 7 – San Teodoro/La Cinta

Il secondo giorno al campeggio La Cinta è passato rapidamente tra bagni in spiaggia, incursioni al parco giochi e sonnellini nel van. La sera io e i bambini abbiamo cenato alla Taverna degli Artisti con una pizza davvero ottima e poi ci siamo goduti il tramonto sulla spiaggia ammirando la Tavolara davanti a noi.

bambino che gioca sulla spiaggia al tramonto in Sardegna

GIORNO 8 – Abbasanta

Con il ritorno di Cosimo in Sardegna, finalmente abbiamo ripreso il viaggio. La direzione è stata Cagliari, ma con una sosta a metà strada per non rendere il viaggio troppo faticoso ai bambini. Abbiamo scelto un agriturismo dove dormire, il Su Baione Country Hotel ad Abbasanta. Arrivando sono rimasta stupefatta dalla bellezza della campagna e dalla piantagione di alberi da sughero.

piantagione di alberi da sughero

La struttura ha un esterno molto bello con la piscina (dove decidiamo di tuffarci subito), l’interno e le camere sono un po’ spoglie, ma la nostra tripla con lettino aggiunto per Carolina è davvero molto ampia.

GIORNO 9 – Pozzo Santa Cristina/Cagliari

Senza nemmeno saperlo ci siamo fermati vicino a due siti archeologici di rara bellezza. Il Nuraghe Losa a pochi passi dall’albergo dove abbiamo soggiornato e il Sacro Pozzo di Santa Cristina.

cosa vedere in Sardegna: il Sacro Pozzo di Santa Cristina

Quest’ultimo è un posto che vi invito caldamente a visitare se vi trovate da queste parti. Si tratta di un tempio a pozzo nuragico, un luogo suggestivo, avvolto nel mistero che risale al 1000 a.C. La passeggiata per arrivare al pozzo è particolarmente piacevole e nell’area circostante ci sono delle panchine ombreggiate.

Dopo la visita ci siamo rimessi in marcia e abbiamo raggiunto Cagliari dove abbiamo soggiornato al T Hotel. L’albergo ha un ampio parcheggio (quel che ci serviva per il nostro van), le stanze sono comode e spaziose, c’è una hall molto spaziosa e un ristorante dove abbiamo pranzato con un’ottima insalata. Il personale è stato estremamente gentile e premuroso con i bambini e questo è un aspetto che ho apprezzato moltissimo.

Il pomeriggio lo abbiamo dedicato ad una lunga passeggiata a Cagliari, città che mi sorprende sempre per la sua bellezza. Abbiamo ammirato la città dall’alto sul Viale del Buon Cammino, poi da Piazza dell’Indipendenza, siamo passati davanti al Duomo per arrivare alla stupenda Terrazza Umberto I. La sera abbiamo cenato alla Trattoria Lillicu ristorante tipico che offre piatti di mare eccellenti.

strade di Cagliari

GIORNO 10 Porto Giunco

Una delle spiagge più spettacolari della Sardegna è quella di Porto Giunco che si trova a circa tre quarti d’ora da Cagliari. Una volta arrivati si può lasciare la macchina nel parcheggio per un costo di 5€ o di 7€ se avete un van o un camper. La spiaggia è spettacolare con la sabbia bianca e il mare color turchese.

Alle spalle della spiaggia si trova lo Stagno di Notteri dove con facilità, potrete avvistare i fenicotteri rosa che se ne stanno placidi con le zampetta in ammollo. In cima al promontorio che si trova a sud-ovest vedrete invece l’antica torre spagnola, meta della nostra impresa pomeridiana.

Porto Giunco in Sardegna: mare color turchese e collina con antica torre

Il sentiero che arriva alla torre non è particolarmente luogo o difficile. Purtroppo abbiamo scelto l’orario sbagliato della giornata: ci siamo incamminati lungo il sentiero che erano le 14,30 con il sole alto nel cielo sopra le nostre teste. Carolina era stanca e non voleva camminare e ce la siamo dovuti portare in braccio per tutto il tragitto. Una volta arrivati su la vista è davvero mozzafiato, quindi nonostante tutto ne è davvero valsa la pena.

Al nostro ritorno a Cagliari ci siamo riposati in albergo e la sera abbiamo cenato da Josto dove abbiamo assaggiato una cucina tradizionale rivisitata in chiave contemporanea.

GIORNO 11 Cagliari/Isola di San Pietro

Prima di lasciare Cagliari abbiamo deciso di dedicare ancora mezza giornata ad esplorare la città e dopo un pranzo alla Burgeria Kobuta, ci siamo lasciati la città alle spalle alla volta dell’Isola di San Pietro. Fino all’ultimo non abbiamo saputo dove soggiornare. Stare sul van era fuori discussione visto che su tutta l’isola non abbiamo trovato un campeggio d’appoggio. Alla fine abbiamo prenotato un appartamento il giorno stesso su Airbnb.

Per raggiungere l’isola ci siamo imbarcati sul traghetto che da Portovesme arriva a Carloforte. Anche il biglietto del traghetto lo abbiamo acquistato sul momento appena arrivati al porto con la compagnia Decolmar. Per biglietto di sola andata, comprensivo del trasporto del van abbiamo speso 35€ e vi segnalo che acquistando anche il ritorno in un’unica soluzione, si risparmia qualche euro (noi abbiamo acquistato solo l’andata perchè il nostro itinerario prevedeva una soluzione diversa per andare via dall’isola).

Ormai nel tardo pomeriggio abbiamo raggiunto la nostra casa nella località La Caletta dove ci siamo presi un momento di riposo fino al giorno dopo. Andando verso la casa siamo passati davanti alle Ex-Saline, uno stagno dove si possono facilmente vedere i fenicotteri rosa.

fenicottero rosa in uno stagno

GIORNO 12 Isola di San Pietro

Non vedevo l’ora di vedere Carloforte, che il giorno prima avevo intravisto dal van arrivando sull’isola di San Pietro. Nella lista di cosa vedere in Sardegna penso che questa sia una tappa da inserire assolutamente.

Siamo in Sardegna, ma qui si parla un antico dialetto ligure, perché Carloforte fu fondata dagli esuli liguri che lasciavano l’isola tunisina di Tabarka durante il 1700. Anche la tradizione culinaria è quella tipica della Liguria con immancabili influenze sarde. Ma la cosa che mi ha colpito di più è l’aspetto del paese: sembra di essere a Cuba, ma anche un po’ in un’isoletta della Grecia.

Le case color pastello con i piccoli balconcini in ferro e le tende davanti alle porte d’ingresso che svolazzano al vento, regalano a Carloforte un’atmosfera d’altri tempi. Spettacolare la Piazza della Repubblica con i suoi 4 grandi alberi. Da qui siamo saliti per Via Solferino, passando sotto all’iconico arco per scoprire la parte alta del paese.

Nel pomeriggio abbiamo fatto un’escursione alle Colonne di Carloforte, uno dei luoghi più magici dell’isola. Per arrivarci bisogna raggiungere il bar Drafin Blue (anche in macchina, ma noi abbiamo lasciato il van sulla strada principale perchè la strada che porta al bar è strettissima) e da qui si prosegue a piedi per una bellissima strada lastricata in mezzo alla macchia mediterranea con vista sul mare.

Poi grazie a Natalia, la guida turistica di Carloforte, sono andata ad ammirare il meraviglioso Golfo della Mezzaluna con una breve passeggiata su un sentiero a picco sul mare. Ammetto che senza di lei sarebbe stato difficile trovare questo luogo spettacolare! Il sentiero è molto semplice, ma allo stesso tempo un po’ pericoloso perché in alcuni punti è vicinissimo al bordo della scogliera. Io ci sono andata da sola perché a quel punto della giornata i bambini erano troppo stanchi, ma nel caso voleste visitarla con figli al seguito vi invito alla massima attenzione!

Scogliera spettacolare e cielo azzurro con nuvoloni

La sera abbiamo ammirato uno spettacolare tramonto dalla spiaggia La Caletta.

GIORNO 13 Isola di San Pietro/Isola di Sant’Antioco

La mattina appena  svegli siamo andati a vedere il suggestivo Faro di Capo Sandalo che domina l’imponente scogliera a picco sul mare nella parte a ovest dell’isola.

Cosa vedere in Sardegna: il Faro di Capo Sandalo

A questo punto abbiamo deciso di fare una deviazione dal nostro itinerario originale per passare sull’Isola di Sant’Antioco. Le deviazioni non ragionate dell’ultimo minuto non sono mai una buona idea e infatti questa scelta ci è costata cara! L’intero programma della giornata è andato a farsi friggere e per di più non avevamo ancora prenotato un posto per dormire cosa che si è poi rivelata più faticosa del previsto.

A Sant’Antioco io e Cosimo ci eravamo stati un po’ di anni prima, tant’è che ora non ci interessava visitarla da cima a fondo, ma solo passare a vedere una scogliera spettacolare che si trova sulla costa ovest e che si chiama Nido dei Passeri. Per arrivare a Sant’Antioco abbiamo preso il traghetto da Carloforte. L’isola è collegata alla Sardegna da un ponte e quindi ce ne siamo poi andati via direttamente con il van. L’intera operazione ci ha fatto perdere un sacco di tempo e arrivare a Buggerru dove avevamo programmato di fermarci per la notte in un’area camper era troppo impegnativo per i bambini, già un po’ provati dal viaggio.

Siamo quindi passati per Iglesias per ammirare i famosi Fanghi Rossi e con enorme fatica abbiamo trovato un albergo dove dormire. La nostra scelta (ahimè) è ricaduta su un agriturismo, che online sembrava carino ed accogliente, ma da cui, una volta arrivati, siamo scappati via a gambe levate. Appena arrivati abbiamo trovato un cantieri aperto e ci è stata data una stanza sporca e maleodorante, al che abbiamo ringraziato e siamo scappati. L’agriturismo in questione è Le Scuderie di Morimenta. Ho avuto come l’impressione che non fossero ancora preparati ad accogliere degli ospiti, dunque non voglio parlarne male in senso assoluto. Magari a tornarci a distanza di qualche tempo troverete un posto meraviglioso (o magari no).

Se siete da queste parti vi consiglio invece di affittare un appartamento alla Residenza Su Prelau. Gli appartamenti sono veramente semplici, niente di particolare (ma puliti e ordinati!), ma la gentilezza e l’ospitalità della famiglia che gestisce la struttura ci ha conquistato. Inoltre a disposizione c’è una terrazza che al tramonto è meravigliosa e un tavolo esterno dove abbiamo cenato.

GIORNO 14 Masua/Cala Domestica

La prima meta della giornata è stata Masua e il famoso Pan di Zucchero. La strada costiera che da Gonnesa porta a Masua è spettacolare.

Avevamo programmato di noleggiare un gommone, ma in zona non c’è nessuno che li noleggia senza conducente. L’unico posto disponibile è il Warung Beach Club proprio sulla spiaggia di Masua, dove alla fine ci siamo diretti e abbiamo organizzato un’uscita di un’ora con lo skipper.

Pan di Zucchero in Sardegna, enorme roccia in mezzo al mare

Questa si è rivelata l’esperienza più spettacolare di tutto il viaggio. Con il gommone siamo passati sotto agli archi naturali del Pan di Zucchero e abbiamo poi visitato la Grotta Azzurra con le sue acque di un colore strabiliante e l’incredibile apertura che ricorda la forma della Sardegna.

Nel pomeriggio ci siamo rimessi in macchina e proseguendo per la stessa strada abbiamo raggiunto Cala Domestica un’altra spiaggia che non deve mancare nella lista di cosa vedere in Sardegna. Qui dimenticatevi la tecnologia, già dalla strada provinciale che porta al mare ad un certo punto la rete scompare. Questo lembo di mare chiuso tra i due promontori è tremendamente bello. Vi consiglio inoltre di seguire il breve sentiero che trovate sulla destra guardando il mare che, passando sotto al traforo, vi farà arrivare a Cala Lunga.

mamma e due bambini camminano attraverso un foro nella roccia

Per concludere la giornata abbiamo fatto una passeggiata fino alla torre di avvistamento che si raggiunge invece con il sentiero che parte da dietro le rovine che si trovano sulla spiaggia di Cala Domestica. Anche da qui è quasi inutile dirvi, che il panorama è mozzafiato.

GIORNO 15 Dune di Piscinas

Lasciato l’appartamento di Gonnesa, ci siamo rimessi in marcia per raggiungere le Dune di Piscinas. La lunga e tortuosa strada che dalla statale porta al mare è costellata dai resti dei vecchi impianti minerari. Se siete appassionati di archeologia industriale, qui troverete pane per i vostri denti.resti di vecchi stabilimenti minerari

Circa a tre quarti della strada abbiamo incontrato il Campeggio Sciopadroxiu dove abbiamo trovato posto per la notte. Dopo esserci sistemati, abbiamo proseguito fino alla spiaggia dove, oltre ad ammirare le vecchie rotaie abbandonate, troverete le famose dune di sabbia.

GIORNO 16 Cabras

La mattina seguente ci siamo lasciati subito Piscinas alle spalle e abbiamo proseguito verso Cabras dove avevamo in programma una giornata di semi relax. Anche in questo caso abbiamo deciso di fermarci in un campeggio per sfruttare il van per la notte e abbiamo trovato lo Spinnaker Village. Di questo campeggio ho apprezzato la stupenda pineta che offre un’ombreggiatura quasi totale, mentre i bambini hanno apprezzato soprattutto la piscina dove siamo stati per gran parte del pomeriggio.

Dopo un momento di meritato relax, siamo stati a vedere il Villaggio Western di San Salvatore di Sinis, a pochi minuti di distanza da dove ci trovavamo. Si tratta di un agglomerato di basse casette a schiera per lo più disabitate, che ricordano i villaggi del Far West tanto da essere stato usato come set cinematografico per vari film spaghetti-western.

Vi avviso: è un posto particolare, ma interessante fino ad un certo punto. Passateci se siete da queste parti, ma non lo inserirei nelle cose da vedere in Sardegna almeno una volta nella vita!

GIORNO 17 San Giovanni di Sinis

Prima di lasciare Cabras ci siamo fermati a San Giovanni di Sinis dove si trova il sito archeologico di Tharros. Il paesaggio in questo piccolo lembo di terra è magnifico. Ci sono anche alcune spiagge davvero spettacolari, dove però non abbiamo avuto il tempo di fermarci.

Quella mattina il caldo si è fatto sentire e la visita all’antica città di Tharros, fondata nell’VIII secolo a.C. da genti fenice, è stata un po’ faticosa. Abbiamo fatto del nostro meglio, ma non ce l’abbiamo fatta a visitare l’intero sito. Abbiamo però risparmiato un po’ di forze per salire fino alla torre di avvistamento (ormai diventata una nostra specialità) che permette di vedere l’area archeologica e il paesaggio circostante da una prospettiva privilegiata.

penisola del Sinis, paesaggio meraviglioso sul mare

A pranzo ci siamo fermati al Ristorante da Marina, che si torva all’altezza del parcheggio dove abbiamo gustato un’ottimo piatto di spaghetti alle vongole e bottarga.

A questo punto con lo stomaco pieno ci siamo diretti verso Tresnuraghes dove abbiamo raggiunto l’albergo diffuso Villa Asfodeli. Qui abbiamo trovato un luogo eccezionale, un piccolo paradiso nascosto, con un giardino fantastico con tanto di piscina dove abbiamo deciso di passare il pomeriggio.

GIORNO 18 Bosa

Finalmente era arrivato il giorno di andare a Bosa, una delle tappe che attendevo di più. Da Tresnuraghes sono solo 10 minuti di macchina, siamo quindi arrivati con estrema facilità, parcheggiando il van lungo il fiume vicino alle vecchie concerie.

cosa vedere in Sardegna: borgo variopinto con casette arroccate e castello

Bosa è un borgo variopinto, arroccato su un colle sulla cui cima c’è il castello medievale di Malaspina. Vi consiglio di fare una lunga passeggiata fino al castello. Incontrerete tutta una serie di vicoli, case colorate e angoli caratteristici. Per pranzo ci siamo fermati al ristorante Borgo S.Ignazio che propone piatti tradizionali di pesce.

Al nostro ritorno a Tresnuraghes non abbiamo potuto fare a meno di goderci la pace del giardino di Villa Asfodeli e fare un altro tutto in piscina.

GIORNO 19 Alghero/Stintino

Abbiamo proseguito il viaggio verso Alghero dove ci siamo fermati per un pranzo veloce e un giro nel centro storico della città per poi arrivare a Stintino. Durante il viaggio abbiamo prenotato un appartamento non troppo lontano dalla meravigliosa spiaggia La Pelosa. Dopo esserci sistemati a Casa Carla, un delizioso appartamento, all’ora del tramonto, siamo scesi in spiaggia e ci siamo goduti un bagno in uno dei mari più incredibili della Sardegna.

Mare color azzurro traparente con ragazza che cammina nell'acqua bassa, sullo sfondo antica torre di avvistamento

Vi segnalo che l’accesso alla spiaggia è limitato da alcune regole tra cui l’obbligo di prenotazione (a pagamento) e l’utilizzo delle stuoie di paglia per evitare la dispersione della sabbia.

GIORNO 20 Isola Asinara

Una delle esperienze da fare assolutamente in Sardegna è quella di passare una giornata alla Riserva Naturale dell’Isola Asinara. Per arrivarci si prende il traghetto dal porto di Stintino presso la Linea del Parco con partenza alle 9.30 e ritorno alle 16.30.

L’Asinara è un luogo con una storia molto particolare: nel 1885 diventa la sede di una colonia penale agricola e nel 1975 del carcere di massima sicurezza per i criminali mafiosi e brigatisti. Di fatto rimane preclusa al pubblico per un periodo di tempo lunghissimo cosa che permette anche la preservazione dell’isola da qualsiasi tipo di costruzione.

Oggi l’Asinara è una Riserva Naturale incontaminata, dove oltre a vedere i famosi asini albini, potete visitare l’Ospedale delle Tartarughe e le vecchie strutture dei carcere.

Carcere dell'Asinara

Per visitare l’isola abbiamo noleggiato una macchina elettrica al costo di 100€ per l’intera giornata. In alternativa potete scegliere un tour guidato sulle jeep, le biciclette elettriche o i vostri piedi! Le macchine private sono invece vietate.

GIORNO 21 Castelsardo/Vignola Mare

Dopo l’ultimo bagno alla spiaggia La Pelosa abbiamo fatto armi e bagnagli e con il nostro van siamo andati verso Castelsardo dove ci siamo fermati a pranzo. Se amate i piccoli borghi allora anche questa tappa fa al caso vostro. Non è affascinante come Bosa, ma ha il suo perché. Per pranzo abbiamo scelto il ristorante il Cormorano assolutamente consigliato. Io ho preso il gazpacho e il dentice in cartoccio che era veramente ottimo.

Castelsardo borgo in sardegna arroccato su un colle con case colorate

La destinazione della giornata era Vignola Mare dove abbiamo programmato di fermarci in un campeggio attrezzato per i bambini per fare due giorni più rilassanti e meno impegnativi. Purtroppo qui abbiamo avuto un’esperienza negativa al campeggio Baia Blu Tortuga dove la scortesia e la maleducazione dei gestori che si sono rivelati estremamente poco disponibili, ci ha fatto fare dietro front e trovare una soluzione alternativa.

Per fortuna a poche centinaia di metri abbiamo trovato il Campeggio Village Saragosa dove la tipica ospitalità sarda e la location direttamente sul mare, non ci ha fatto per niente pentire del cambio di sistemazione.

GIORNO 22 Vignola Mare

In 4 settimane di viaggio prima o poi doveva succedere che arrivasse il brutto tempo! E infatti ci siamo svegliati sotto un triste cielo grigio, per fortuna senza pioggia. Abbiamo spostato i programmi della giornata al giorno successivo e siamo stati per lo più in spiaggia, mentre Bernardo ha passato una giornata, a detta sua meravigliosa, al mini club del campeggio.

La sera abbiamo cenato al ristorante del campeggio il Lab43 con una pizza squisita, ma dove volendo, trovate anche un’ampia scelta di piatti di mare.

GIORNO 23 Santa Teresa Gallura

Il paesaggio da queste parti si fa molto caratteristico: siamo in Gallura una delle zone a mio parere più belle. Se vi state chiedendo cosa vedere in Sardegna, allora questa zona ve la devo proprio raccomandare. La Gallura è caratterizzata da una macchia mediterranea cosparsa di rocce granitiche dalle forme levigate e spesso fantasiose.

Come prima cosa ci siamo fermati a Santa Teresa Gallura una graziosa cittadina piena di bar e negozi dove abbiamo acquistato alcuni giochi per i bambini. Poi ci siamo diretti al nostro appartamento al Punta Falcone Resort. La struttura è un punto di partenza perfetto per esplorare la Gallura ed è anche una struttura ideale dove soggiornare con i bambini.

Qui abbiamo avuto a disposizione un ampio appartamento con la cucina e un giardino privato dove tra l’altro abbiamo fatto un meraviglioso incontro con una tartaruga! In più la piscina e le colazioni squisite e abbondanti ci hanno fatto amare questo posto.

manine di una bambini toccano una tartaruga che cammina sul prato

GIORNO 24 Nuracu Nieddu

La giornata è stata dedicata alla spiaggia di Nuracu Nieddu dove oltre a dei bagni fantastici, abbiamo incontrato un polpo e vari paguri che hanno affascinato i bambini. La spiaggia si raggiunge con una breve camminata in una pineta. Se avete intenzione di fermarvi a lungo vi consiglio di avere un ombrellone, cosa di cui noi eravamo sprovvisti! Sulla spiaggia non c’è un filo d’ombra e ad un certo punto siamo andati via per paura di scottarci.

Spiaggia in Sardegna con mare turchese e rocce

L’altra spiaggia che avremmo voluto vedere è quella di Rena Majore famosa per la sua sabbia rosa che purtroppo abbiamo trovata chiusa a causa delle riprese per il film La Sirenetta. Essendoci stata un po’ di anni fa vi posso assicurare che merita passare anche qui.

GIORNO 25 Capo Testa/Valle della Luna

Capo Testa è uno dei luoghi che amo di più della Sardegna. Siamo stati alla spiaggia Rena di Ponente, meravigliosa con la sua sabbia bianca e il mare azzurro turchese. Nel pomeriggio ci siamo avventurati in una passeggiata per raggiungere la Valle della Luna, luogo famoso per la sua bellezza e perché ospita una piccola comunità di hippy.

Per arrivare alla Valle della Luna bisogna imboccare un sentiero che si trova su Via Cala Spinosa. In realtà le strade sono varie, ma questa probabilmente è la più semplice. I bambini se la sono cavata bene e per arrivare ci abbiamo messo circa mezz’ora. Se siete da soli e andate a passo spedito, ci metterete la metà del tempo.
Il sentiero è semplice, solo in alcuni punti ci sono dei tratti più scoscesi, ma se ce l’abbiamo fatta noi con una bambina di 2 anni e uno di 6 ce la possono fare tutti.

bambino disegna seduto sulle rocce

Lungo la strada si rimane ammaliati dalle imponenti rocce granitiche levigate dal vento e dalla pioggia e dalle loro incredibili forme.

Per concludere la giornata, siamo andati al Faro di Capo Testa, altro luogo imperdibile e spettacolare, da visitare possibilmente al tramonto.

Grande faro bianco in mezzo alla natura

Per cena abbiamo scelto la Friggitoria/Cucineria Stella Marina a Santa Teresa Gallura.

GIORNO 26 La Maddalena

Alla fine è anche arrivato l’ultimo giorno di viaggio che tra l’altro è coinciso con il giorno del mio compleanno! Ci siamo imbarcati da Palau per raggiungere in traghetto La Maddalena. In questo caso il costo del biglietto di andata e ritorno comprensivo del trasporto del van è stato di 69€. Eravamo indecisi se fermarci a dormire nel van in uno dei campeggi dell’isola o scegliere un albergo. Dato che il caldo aveva cominciato a farsi sentire seriamente, abbiamo scelto il secondo andando a colpo sicuro.

Qualche anno fa abbiamo soggiornato all’Hotel Il Gabbiano le camere non sono nulla di che, anzi sono piuttosto basic, ma la struttura affaccia sul mare e ogni stanza ha un balconcino. La vista è stupenda, ve lo consiglio soprattutto per questo!

Il giro sull’isola è stato un po’ frettoloso, avremmo dovuto fermarci qui 3 giorni, ma alla fine abbiamo dovuto anticipare il ritorno a casa. Abbia fatto un giro panoramico passando per Caprera dove ci siamo fermati a mangiare in una deliziosa area picnic nella pineta all’altezza del bar Barone Rosso.

Siamo poi tornati indietro e abbiamo proseguito per la Strada Panoramica verso nord. Ci siamo fermati a fare il bagno nella spiaggia Bassa Trinità caratterizzata da una sottilissima sabbia color argento. Siamo infine ritornati indietro percorrendo prima la Regione Guardia Vecchia e poi la Regione Colmi dove ci sono alcuni punti panoramici da non perdere.

Per concludere il viaggio siamo stati a cena all’Osteria da Liò un ristornate tipico con i tavoli in una via interna davvero sorprendente.

Consigli utili per viaggiare in Sardegna on the road

  • la stagionalità: quando partire per la Sardegna dovete tener conto del periodo in cui ci andate. Noi abbiamo deciso di sfruttare il mese di giugno per due motivi: pochi turisti e prezzi più bassi. Questo è anche il motivo per cui non abbiamo avuto la necessità di prenotare nulla in anticipo. Questo è un aspetto fondamentale da prendere in considerazione anche per quel che riguarda il tipo di viaggio on the road. Le modifiche all’itinerario sono sempre possibili e dunque anche prenotare con largo anticipo i posti dove dormire o i traghetti è più difficile. Tenete dunque conto che alcuni dei prezzi che vi ho indicato saranno sicuramente maggiori se sarete in Sardegna a luglio o ad agosto.
  • il noleggio dei gommoni: per quel che riguarda il noleggio dei gommoni, sappiate che ce ne sono alcuni più piccoli e con un motore poco potente, per cui non è richiesta la patente nautica. Questo significa che chiunque li può guidare e vi posso assicurare che è una cosa davvero semplice. E’ un’opzione che vi consiglio perché avere un conducente è molto più costoso, ma soprattutto perché in questo modo si è totalmente liberi di andare dove si vuole con le proprie tempistiche. Noi abbiamo noleggiato sempre quelli da 5 metri (i più piccoli che troverete) che per 4 persone è perfetto.
  • la Sardegna non è solo mare: in Sardegna ci sono della spiagge spettacolari, probabilmente tra le più belle in Italia, ma ricordatevi che in Sardegna c’è tanto di più. Ci sono siti archeologici di inestimabile valore storico, meravigliose città da scoprire, piccoli paesi e borghi da visitare, percorsi di trekking nella natura. A luglio o ad agosto magari fa un po’ caldo per alcune di queste attività. Vi consiglio di scegliere sempre l’orario giusto e di avere una borraccia d’acqua con voi.
  • viaggiare con un van/camper: le strade e i paesaggi della Sardegna invitano ai viaggi on the road. Noi abbiamo trovato questa modalità di viaggio particolarmente piacevole, soprattutto perché il paesaggio attorno a noi era sempre stupendo. Se volete fare un viaggio esclusivamente in camper organizzate bene le tappe. In Sardegna ci sono abbastanza campeggi e aree sosta per i camper ma in alcune zone invece non li troverete. Questo è anche il motivo per cui abbiamo deciso di fare un viaggio “misto” e di pernottare anche in alberghi e appartamenti.
  • i viaggi on the road (con i bambini) non sono sempre facili: rispetto ad altri tipi di viaggio, quelli itineranti prevedono spesso imprevisti e cambi di programma, se poi ci mettete in mezzo anche due bambini piccoli, allora armatevi di pazienza e sangue freddo. Noi abbiamo avuto alcuni momenti di crisi durante il viaggio dovuti a qualche piccolo imprevisto di cui vi ho accennato sopra, ma soprattutto ai capricci di Carolina. Anche il fatto di aver stabilito un programma così intenso è stata una scelta coraggiosa. Per i bambini cambiare casa ogni 1/2 giorni è stato impegnativo. Tutto sommato ce la siamo cavata bene, ma certo non posso negarvi il fatto che sia stato molto impegnativo!

Mappa con tutti gli indirizzi

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Se hai domande o curiosità sul viaggio in Sardegna scrivimi nei commenti qui sotto!

4 Comments

  1. Che bello! Ho seguito il vostro viaggio su Instagram e aspettavo questo articolo! Questa estate andremo in camper in Sardegna e volevamo fare un tour ma non sapendo da dove cominciare prenderemo spunto dal vostro itinerario!! Un abbraccio, Sondi

  2. Un attimo di silenzio per l’orsacchiotto di Carolina portato con fierezza anche sotto il sole cocente 😂
    A parte le battute voi avete messo in pratica la più autentica pubblicità possibile alla nostra Bella Italia che resta il paese più desiderato del Mondo, anche dopo la pandemia.
    Voi quattro siete una forza e la Sardegna ha fatto da scenografia a ricordi di pura magia💙
    @mo16anni

    • Cara Monica ti ringrazio! Ogni angolo della Sardegna è meraviglioso e non abbiamo fatto del nostro meglio per esplorarla e raccontarla nel modo più autentico possibile!

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