Dietro ai portoni delle case di Roma si possono nascondere dei veri tesori. Spesso non ci è consentito sbirciare dentro, ma alle volte ci viene concessa la fortuna di entrare in mondi incredibili che nemmeno immaginavamo esistessero.
E’ il caso di Casa Balla, l’abitazione museo del pittore futurista Giacomo Balla e della sua famiglia.
Casa Balla: Via Oslavia 39b
Dopo alcuni anni di vita vissuta in una casa ai Parioli, Giacomo Balla assieme alla sua famiglia, la moglie Elisa e le due figlie Luce ed Elica, si trasferisce in un appartamento di 150 metri quadrati nel quartieri Prati delle Vittorie.
E’ il 1929, a quel tempo il quartiere delle Vittorie era una zona periferica di Roma, praticamente campagna. Le case costavano poco e la famiglia Balla, che non era ricca, decise di trasferirsi al quarto piano di una palazzina popolare di Via Oslavia 39b.
La casa era al di sotto delle loro aspettative. Piccola per contenere una famiglia di 4 persone di cui 3 erano pittori (oltre a Giacomo anche le due figlie) e anonima come potevano esserlo le case di recente costruzione di un quartiere periferico.
Da qui la necessità di trasformare una casa insignificante in una casa che rispecchiasse le loro personalità e il loro modo di vivere. L’appartamento di trasforma e diventa Casa Balla: una casa-universo dell’artista, un luogo di sperimentazione, dove mettere in atto i fondamenti del manifesto futurista ispirandosi all’idea del colore, della luce e del dinamismo.
Nulla viene lasciato al caso. Le pareti, i mobili, i tappeti, le decorazioni sui muri e perfino gli utensili della cucina, sono ideati e realizzati dallo stesso Balla e dalla sua famiglia. Anche le maioliche del bagno e del soggiorno, fatte a Vietri, sono state disegnate dallo stesso artista.
Non c’è da farsi sfuggire il minimo particolare: i lampadari del corridoio che riprendono le forme delle decorazioni sui muri. Le sedie di legno della cucina dall’inconfondibile design, i piatti in tinta con il resto dell’ambiente, le decine di cavalletti realizzati da Balla di ogni dimensione e materiale, adatti a tutte le situazioni. I tappeti coloratissimi, le poltrone personalizzate, le maniglie delle ante dei pensili. Ogni singolo elemento d’arredo si abbina agli altri formando un tutt’uno con l’appartamento.
Nella casa troviamo anche alcuni abiti realizzati secondo il manifesto futirista del Vestito Antineutrale redatto da Balla.
Secondo quanto scritto si dovevano abolire i colori neutri, sbiaditi, scuri, simbolo della quiete, dell’indecisione, della paura. Bisognava altresì liberarsi delle linee statiche, dell’armonia delle forme e delle tinte e lasciare spazio alla dinamicità, ai colori gioiosi, alle forme asimmetriche, ma anche alla praticità.
Entrare a Casa Balla è un’esperienza fantastica. Un luogo unico ed inimitabile che ci è stato tramandato nel tempo dalle figlie di Giacomo Balla che, dopo la sua morte, hanno continuato a vivere nell’appartamento fino agli anni ’90.
Come visitare Casa Balla
La visita a Casa Balla è possibile grazie ad un’apertura straordinaria che durerà per tutto il 2022. Dopo questa data ancora non si sa se la casa sarà ancora visitabile o meno, dunque bisogna approfittare di questa occasione unica.
Le visite si svolgono dal giovedì alla domenica dalle 10 alle 19. La prenotazione è obbligatoria e si può fare sul sito del Maxxi. Il costo del biglietto intero è di 18€, il ridotto è di 12€ mentre i bambini sotto i 12 anni entrano gratuitamente.
A causa degli spazi ristretti, ogni turno di visita è aperto a sole 12 persone. Motivo per cui la disponibilità dei biglietti è scarsa e generalmente bisogna prenotare con 2-3 mesi di anticipo. In caso di necessità c’è la possibilità di cambiare l’orario e la data della visita fino al giorno prima, al costo di 2,50€.
Le visite sono guidate e durano circa 45 minuti. L’appartamento si trova al quarto piano e, per raggiungerlo, viene richiesto ai visitatori di utilizzare le scale. Solo in caso di reale necessità è possibile usufruire dell’ascensore.
Durante la visita, sempre per motivi di spazio ridotto, il gruppo viene diviso in 2 e mentre un gruppo visita la casa, l’altro può visionare una parte del documentario Balla et le Futurisme che vinse il Leone d’Oro nel 1972.
L’accesso all’appartamento non è consentito con passeggini o sedie a rotelle, poiché mancano gli spazi per permetterlo e non si può usufruire del bagno. E’ invece consentito fare fotografie e video con il telefono.
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